sabato 31 maggio 2008

PROVE GENERALI DI GRANDE FRATELLO


Peter Gomez
29 maggio 2008

Nei prossimi giorni il governo presenterà il suo disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. L'obiettivo iniziale, dichiarato pubblicamente da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale, era quello di consentire gli ascolti solo nelle inchieste di mafia e terrorismo. Spiegare alle vittime di stupri o rapine che nel loro caso la polizia indagherà senza poter intercettare nessuno, era però difficile. E così ora il cavaliere e il suo fido Guardasigilli, Angelino Alfano, stanno tentando di trovare una mediazione tra il vecchio disegno di legge Mastella (votato da tutta la Camera con solo nove astenuti) e il loro progetto. Come finirà è facile prevederlo: verrà proposta (e approvata) una norma che impedirà la pubblicazione, grazie a multe milionarie e il carcere per i trasgressori, non solo delle intercettazioni non coperte da segreto, ma anche di molti altri atti giudiziari. Non per niente già il disegno di legge Mastella impediva di utilizzare carte tratte da indagini poi archiviate.

La cosa non è grave per i giornalisti. Chi si occupa di cronaca giudiziaria o di giornalismo d'inchiesta vivrà benissimo scrivendo d'altro: magari di piante o di fiori (io vorrei seguire la pallacanestro). È grave invece per gli elettori.

Da una parte verrà di fatto impedito il potere di controllo dell'opinione pubblica sull'attività della magistratura. Se gli atti sulla base dei quali sono state arrestate delle persone non possono essere consultati chi mai potrà fondatamente esercitare il proprio diritto di critica sulle scelte di un giudice? Dall'altra i cittadini non potranno più venire a conoscenza di tutta una serie di comportamenti tenuti dagli eletti che magari non hanno rilevanza penale, ma che certamente sono rilevanti dal punto di vista politico. L'esempio più chiaro è quello di Mirello Crisafulli, il parlamentare del Pd protagonista di un'indagine (poi archiviata), nata da un'intercettazione ambientale (con relativo filmato) di un colloquio tra lui e un capomafia. Con le nuove norme di quei fatti non potrà più parlare nessuno.

La tecnica insomma sarà un po' quella utilizzata in Campania dai funzionari dell'alto commissariato rifiuti. Lì, come hanno dimostrato proprio le intercettazioni telefoniche contenute nell'ordinanza di custodia cautelare spiccata contro di loro, si piazzava nelle discariche spazzatura non trattata e pericolosa sotto un velo di monnezza resa inerte e profumata con vari additivi chimici. Così i cittadini non si accorgevano di nulla e potevano pensare che i tecnici stessero davvero lavorando per risolvere il problema. C'è voluto un po', ma adesso i risultati di questo "modus operandi" sono sotto gli occhi (e il naso) di tutti. Nascondere lo sporco sotto il tappeto, non è mai stata una buona idea.

E lo è ancor meno se ciò che si vuol far sparire sono le notizie.

COMMENTO

La riproposizione del disegno di legge Mastella, sia pure con le minuscole ed insignificanti modifiche del caso, richiama il comportamento di coloro che vogliono violare un marchio depositato di un prodotto di successo, coperto da brevetto, ricorrendo appunto alla modificazione di un dettaggio per aggirare il divieto di legge.

In questo caso, devo ricordare che il DDL Mastella fu varato, e poi bloccato in commissione giustizia del Senato, presieduta nel Governo Prodi dal sen. Cesare Salvi (oggi non rieletto come tutta la lista La Sinistra - Arcobaleno), per l'inchiesta "Why not" e le intercettazioni telefoniche disposte dal P.M. Luigi De Magistris (sappiamo com'è andata a finire), che lambivano il ministro della Giustizia Clemente Mastella, mentre dopo che le intercettazioni telefoniche colpirono la moglie di Mastella (Sandra Lonardo Mastella) ancor oggi presidente del consiglio regionale campano, cooptata dal Presidente della regione campana Bassolino (l'immarcescibile Antonio Bassolino, come anche l'attuale sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, attaccati alle loro poltrone come due patelle alle rocce marine) non vi fu più (fortunatamente) tempo per sbloccare questa iniziativa governativa, perchè Mastella si dimise dal Governo Prodi, facendo poi mancare il sostegno dei suoi parlamentari, di qui la crisi di governo, il (a mio avviso finto) tentativo di un governo 'tecnico' per modificare la legge elettorale, lo scioglimento delle camere ed i comizi elettorali del 13 e 14 aprile scorsi.

Sappiamo com'è andata a finire: Silvio Berlusconi ha vinto alla grande, cavalcando la tigre (l'ansia solo parzialmente giustificata degli elettori di più sicurezza), ignorandosi bellamente che la situazione di tutte le grandi città del mondo, delle metropoli moderne, è precaria molto più che in Italia.

Il PD e Walter Veltroni non l'hanno voluto fare ed hanno perso, consegnando il paese al PdL ed alla sua maggioranza blindata in entrambi i rami del Parlamento.

L'allarme coltivato scientemente e spregiudicatamente ad arte sul feticcio della SICUREZZA ha innescato nella popolazione un'ondata razzista e xenofoba, mentre il varo del c.d."pacchetto sicurezza" provocava l'allarme della UE e le fondate proteste di ministri del governo spagnolo.

Per due due volte lo strappo veviva ricucito dal primo ministro Zapatero, ma nulla mi toglie dalla testa che si sia trattato di autonome 'alzate d'ingegno' dei ministri spagnoli.

Adesso sono in atto le grandi manovre, le prove tecniche di regime (v. il mio contributo in questo blog del 16 maggio) sono ormai terminate ed è iniziato il primo stato di avanzamento dei lavori, l'imbavagliamento della stampa e della televisione, dei mass media in generale.

Il rischio è che si compromettano le indagini per i reati comuni, se le intercettazioni ambientali e telefoniche (praticamente l'unico vero filone di indagine possibile nel mondo della tecnologia più sofisticata) saranno fortemente compresse e se sarà impedito il controllo della pubblica opinione su operato di politica e magistratura: che pacchia, vero ?

Il Grande Fratello sta per passare dalle previsioni di Orwell e dalla (sgradevole) serie televisiva alla amarissima realtà concreta.

Attrezziamoci (almeno coloro che per l'anagrafe sono i favoriti) , sarà dura e durerà a lungo.

2 commenti:

madda ha detto...

Il proprietario del blog commenta alla fine "Attrezziamoci,,,"
Per me, vuol dire, purtroppo,
'Rassegnamoci'...durerà, oh se durerà!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Madda.Mi sembra di vivere in un film. La cosa più grave non è tanto che si facciano leggi e regolamenti ad uso e consumo di uno o di pochi. Quel che mi sconvolge è la totale tranquillità ed indifferenza o addirittura giubilo con cui la popolazione tutta accoglie queste decisioni . Sembra quasi che ci sia un'epidemia di letargia. Quei pochi che cercano di far sentire il proprio dissenso sono considerati come degli esaltati o dei profeti dell'"antipolitica". Lo scontento generale,il desiderio di ordine repressivo, l'intolleranza, le squadracce, la legge elettorale"porcata", l'atmosfera rassomiglia a quella degli anni che seguirono la fine della prima guerra mondiale.