giovedì 31 luglio 2008

Sgarbi «licenziato», il Tar boccia la Moratti

Maurizio Giannattasio
Il Corriere della Sera
29 luglio 2008

Il sindaco gli tolse la delega da assessore. Ora due ipotesi: ricorso al Consiglio di Stato o nuova revoca
MILANO — Salemi potrebbe perdere un sindaco, Milano potrebbe ritrovare un assessore. Il Tar della Lombardia ha dato ragione a Vittorio Sgarbi e ha accolto il ricorso con cui il critico contestava il «licenziamento» in tronco da parte del sindaco Letizia Moratti l'8 maggio scorso. Decisione clamorosa. Sgarbi ha già annunciato che venerdì sarà a Milano per l'ultima riunione della giunta prima della pausa estiva. «Certo che ci sarò e vedrete che spettacolo. L'atto della Moratti è illegittimo e moralmente esecrabile».

Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. In questo caso è la sentenza del Tar. Non è ancora stata notificata alle parti. Le motivazioni si conosceranno solo oggi. Giampaolo Cicconi e Fiorenza Betti, i legali del critico d'arte, ritengono che il ricorso sia stato accolto perché «le ragioni della revoca delle deleghe erano generiche e carenti». Storia di due mesi fa. Quando la Moratti con un blitz improvviso convocò Sgarbi nel giorno del suo compleanno e lo licenziò in tronco. Queste le motivazioni: mancanza di rispetto nei confronti della giunta, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e mancanza di lealtà nei confronti della stessa Moratti. Doppio casus belli: la delibera «truccata» con cui Sgarbi diede il patrocinio a una rassegna di teatro omosessuale all'insaputa dei colleghi di giunta e le sparate del critico durante l'ultima puntata di «Annozero» quando prese a male parole Marco Travaglio. In realtà il rapporto tra i due si era logorato fin dai tempi della censura della Moratti a Vade Retro, la mostra su arte e omosessualità. Per gli avvocati di Sgarbi mancavano «tutti gli elementi» per il ritiro delle deleghe: «Quindi, teoricamente, Sgarbi è di nuovo assessore alla Cultura».

Da Palazzo Marino nessun commento ufficiale. Prima si vuole conoscere la sentenza. Ma l'Avvocatura è già al lavoro. Ci sono due strade possibili. O il ricorso al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensiva immediata. O, molto più realisticamente, un nuovo atto di revoca, motivato fin nelle virgole. In questo caso si impedirebbe a Sgarbi di fare il suo show in giunta. «Riscrivano pure la revoca — attacca il sindaco di Salemi — ma a questo punto io faccio una causa milionaria al Comune perché per tre mesi mi hanno impedito di fare legittimamente il mio lavoro». Sgarbi è un fiume in piena. «Alla Moratti manca la grammatica della democrazia. È un grave sgarro politico. Non si può cacciare un assessore senza una ragione». Annuncia che non abbandonerà Salemi ma che sta «studiando le possibili compatibilità e incompatibilità». Insomma, è sicuro di poterne uscire a testa alta. E in ogni caso ha già pronta la sua vendetta. Sta scrivendo un libro dal titolo (provvisorio) più eloquente che mai: «Clausura a Milano. Da Suor Letizia a Salemi (e ritorno)», che verrà pubblicato da Bompiani a metà ottobre. «È la frase tra parentesi che è importante — chiude Sgarbi — perché io a Milano ritornerò: o come assessore alla Cultura o come presidente della Provincia». Le elezioni sono l'anno prossimo.


COMMENTO

Anche Vittorio Sgarbi sembra possedere sette vite (politiche), come i gatti. Solo che lui è un tantino più pericoloso di un gatto. Donna Letizia ne sa qualcosa.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Quest'uomo, peraltro affascinante quando parla di arte, riesce a concentrare su di sé l'attenzione e l'ammirazione di chi lo ascolta ed a generare fastidio e perfino disprezzo quando si abbandona alle ben note ire televisive in cui inveisce, strilla ed offende come nemmeno la più volgare passeggiatrice saprebbe fare. Potrebbe essere un personaggio di cui andar fieri, invece diventa un peso insopportabile per chi gli dà credito offrendogli cariche di responsabilità che non sa ricoprire per mancanza di equilibrio, per una volubilità che gli impedisce di portare a termine i suoi compiti, per la totale mancanza di rispetto nei confronti del prossimo. La Moratti si ritrova con una bella gatta da pelare. Sinceramente, sono curiosa di vedere quanto il Nostro durerà come sindaco di Salemi.
rossana