venerdì 31 ottobre 2008

Così Mara studia da miss governo



LA STAMPA
30 OTTOBRE 2008

Per la speaker stage di comunicazione con esperti (più Letta e Bonaiuti)
MARIA CORBI

ROMA
Mara Carfagna pronta per nove settimane e mezzo. Di stage, naturalmente. Una full immersion per imparare l’arte di comunicare. Come vuole il leader Silvio che non ha ascoltato nessuno dei tanti «ma» che sono arrivati alle sue orecchie. Mara for speaker. E sia. Dopo Natale sarà pronta per scendere a Palazzo Chigi al fianco dei diversi ministri per comunicare provvedimenti e intenzioni. Fino ad allora studierà accanto a esperti di comunicazione ma anche di Paolo Buonaiuti e di Gianni Letta. Parteciperà a tutte le riunioni e soprattutto al preconsiglio dei ministri, solitamente riservato ai capi-gabinetto e consulenti. D’altronde lo aveva spiegato chiaramente Letta: «D'ora in poi sarà dei nostri per studiare i meccanismi legislativi». Comunicazione secca accolta da un silenzio eloquente dei presenti, e ieri dal chiacchiericcio ininterrotto dei corridoi. E non importa che la fama della ministra da calendario, la più bella del mondo secondo un settimanale tedesco, abbia varcato l’oceano approdando nelle pagine del settimanale New Yorker dove Alexander Stille ha parlato di lei nell’articolo «Girls! Girls! Girls!» - «Berlusconi ha installato in Parlamento e anche al governo alcune ex divette diventate famose nel suo impero tv» - sottolineando però che «ha subito un grosso restyling dall’epoca televisiva».

Berlusconi non cambia idea, stufo di vedere in giro per salotti televisivi (dove lui aveva vietato di andare) tanti ministri a briglia sciolta e che, secondo lui, fanno solo danni. Non gli piace l’aggressività di Brunetta che oltrepassa spesso i confini dell’arroganza. Non gli piace di più la cantilena della perfetta Stefania Prestigiacomo. E anche per gli altri le critiche non mancano. Non per Mara, però. Ammirata nel salotto di Enrico Mentana qualche settimana fa a difendersi e ad attaccare dopo la bufera delle misteriose intercettazioni che la avrebbero vista protagonista in colloqui molto privati del premier. Lei si è presentata con la faccia scolpita nel fondo tinta e nel rigore. Pochi sorrisi, e occhi fissi (e sbarrati) in camera per spiegare cosa non ha fatto e cosa invece fa al ministero delle Pari opportunità. Look Armani, gioielli preziosi ma discreti, capelli che sembrano accorciarsi a ogni nuova uscita pubblica, una specie di novella Sansone all’incontrario: meno chiome, più forza. Anche Mentana le ha riconosciuto «un’abilità funambolica» nel rimanere in equilibrio durante un’intervista difficile tracciata su pettegolezzi borderline con la querela. Invece è proprio lei a smetterla di girarci intorno. Ed è lei a togliere dall’imbarazzo il conduttore citando addirittura l’Ecclesiaste: «C’è un tempo per tacere e uno per parlare». E ancora: «Quando è esplosa una polemica fatta di illazioni e insinuazioni, talune volgari, se avessi risposto quel che volevo avrei dovuto aprire una rissa. E la rissa genera violenza». Un’apparizione che le ha regalato una telefonata entusiastica di Silvio Berlusconi che da quel momento ha iniziato a pensare a lei come portavoce unica del Consiglio dei ministri.

Una scelta che ha lasciato la stessa interessata interdetta. Appena uscita dal polverone intercettazioni, aveva paura di tornare nel frullatore delle chiacchiere e dei pettegolezzi, ma poi come al solito al suo leader ha detto: obbedisco. E così la secchiona Mara, come l’ha definita una volta La Loggia, è già al lavoro per il suo prossimo incarico con al fianco, come sempre, i due angeli custodi che l’accompagnano al ministero delle Pari opportunità, donne tostissime come Isabella Rauti e il magistrato Simonetta Matone. Ma questo nuovo ruolo assegnato alla Carfagna lascia perplessi molti colleghi che preferiscono non commentare. Difficile che accettino con piacere di scendere nella sala stampa di Palazzo Chigi portati a braccetto dalla Carfagna e di fare scena muta mentre è lei a illustrare il loro lavoro. L’unico che parla è Raffaele Fitto, ministro per gli Affari regionali, che spiega di «apprezzare da tempo Mara Carfagna e di ritenere utile una voce unica per comunicare il lavoro svolto dal governo». E pensare che solo due anni fa Mara Carfagna in lotta con Elisabetta Gardini per il ruolo di portavoce di Forza Italia spiegava di non «essere interessata» e «di avere ancora molto da imparare». Ma ancora una volta è Silvio che la laurea prima donna del Pdl. Nove settimane e mezzo di stage posson bastare

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

una bella gnocca e' sempre una bella gnocca: volete mettere ?!?!