venerdì 30 gennaio 2009

I guardaspalle dei carnefici

ANTONIO DI PIETRO
30 Gennaio 2009

Di Piazza Farnese è stato taciuto tutto, ad eccezione dell’inutile. E da oggi è calato il silenzio, la Rete ha zittito le menzogne.


Repubblica ha ricevuto migliaia di commenti di cittadini indignati, l’Unità e Corriere idem. Venti minuti dopo la fine di Piazza Farnese tutta la manifestazione era su You Tube, mentre le redazioni correvano affannate a costruire la loro notizia. Questo non era stato previsto dai direttori dei media.


Nessuno, se non la Rete, ha parlato dell’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, nessuno ha riportato le parole di Salvatore Borsellino, di Beppe Lumia, di Sonia Alfano, di Beppe Grillo, nessuno ha riportato i nomi fatti in quella piazza, né dei "cattivi" quali Marcello Dell’Utri, Vittorio Mangano, Angelino Alfano, Cesare Previti, né dei "buoni", Luigi De Magistris, Luigi Apicella, Clementina Forleo. Nessuno ha parlato di mafia, di camorra,’ndrangheta e di finanziamenti europei. Nessuno ha parlato della luna, solo del dito.


Si è parlato solo delle mie presunte offese a Napolitano, offese che non c’erano, mai esistite. Di critiche invece si, ne ho fatte, e le ribadisco. Così come ne hanno fatte l’85% degli italiani non ritenendolo un buon “custode della Costituzione” (guarda il sondaggio di MicroMega).


La luna ieri si chiamava Piazza Farnese, ma cambia nome ogni giorno. Oggi sono le intercettazioni che i cittadini vogliono (guarda il sondaggio del Sole24Ore), ma che il Parlamento (senza Italia dei Valori ovviamente) si accinge ad eliminare nei fatti con una legge che cambierà la storia del Paese e lo consegnerà a spacciatori, assassini, bancarottieri, camorristi, corruttori, e politici deviati. Una legge dagli effetti devastanti e di gran lunga peggiori di quelli dell’indulto.


La luna oggi è anche il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) presieduto da Francesco Rutelli che ha convocato De Magistris per le intercettazioni dell'archivio Genchi predisposte dal pm. Un atto intimidatorio compiuto dall’alto di un’istituzione. Oltre ad essere, il presidente del Copasir Francesco Rutelli è colui che vorrebbe denunciare De Magistris.


Quante lune e quanti disinformatori ci sono in Italia?


Se è vero che Il Giornale rappresenta la macchietta dell’informazione, da altre testate ci si aspetta la denuncia di simili porcate. Da Il Corriere della Sera, da Repubblica i cittadini si aspettano un’informazione imparziale, almeno vagamente imparziale.


Ho il dovere di ricordare a chi fa informazione che il palo del delinquente in una rapina, il "guardaspalle del carnefice" in una mattanza, ha le stesse responsabilità di chi compie il reato.

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