martedì 30 giugno 2009

Berlusconi: "Governo che funziona ma c'è troppo odio verso di me"


NAPOLI - "Le riforme si potrebbero fare molto piu' facilmente se non ci fossero invidia e odio politico''. Silvio Berlusconi, a Napoli per una cerimonia della Confindustria, torna così a cavalcare uno dei suoi temi preferiti. Quel "non mi lasciano lavorare" che risuona, ciclicamente, sin dalla scesa in campo del Cavaliere. Un affondo che accompagna, così come aveva fatto ieri, all'invito a seguire l'appello del capo dello Stato (che aveva chiesto una tregua sulle polemiche in vista del G8). "Io penso e spero che venga accolto questo suggerimento, questo suo consiglio, questo suo imperativo categorico" dice il premier.

Ad ascoltarlo la platea degli imprenditori campani. A loro il premier ripete che il governo è "fortissimo", che tra i componenti dell'esecutivo "c'è grande amicizia, grande rispetto, grande capacità di lavoro insieme". Vuole fugare, Berlusconi, le ombre che si agitano su di lui: Noemi, le escort e le feste a villa Certosa. Tutte cose che, in vista del G8, rischiano di appannare l'immagine del premier. Che, così, torna a rilanciare il ruolo del "presidente del fare". Riforme, in primis. Cosa che gli ha chiesto più volte la Confindustria. Ma anche oggi Berlusconi torna a parlare di giustizia. "Dobbiamo dimezzare i tempi, ci sono 8,5 milioni di processi arretrati - dice il premier - paghiamo i giudici più di quanto li pagano gli altri paesi europei, e spediamo per la giustizia quanto spendono gli altri paesi europei, abbiamo ritardi ingiustificabili".

Ad attenderlo fuori dal teatro San Carlo una gruppo di disoccupati. Per lui fischi e urla "Lavoro, lavoro". Berlusconi minimizza: "Era una manifestazione organizzata, mi dicono dalla Cgil che manda i soliti 15-50 persone a scaricarmi addosso tutti gli improperi inammaginabili. Domani i giornali titoleranno: 'Berlusconi fischiato a Napoli'. Ma io so che la Napoli vera non è quella di questi ragazzotti fuori ma siete voi".

(30 giugno 2009)

Nessun commento: