lunedì 29 giugno 2009

Berlusconi: «"Zittire enti e media" non è frase violenta: chiedo solo obiettività»


ROMA (27 giugno) - «Anche oggi ho visto sui giornali italiani un'interpretazione diversa dalla realtà. Io chiedo soltanto agli enti, agli organismi e alle istituzioni di carattere economico nazionali e internazionali di applicare il buon senso. Mi appello al loro senso di responsabilità quando diffondono dati e cifre sulla crisi economica»: lo ha detto Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa al termine del vertice Nato-Russia a Corfù, invitando gli organismi economici nazionali e internazionali e i media italiani a «non amplificare» cifre che diffondono pessimismo e sfiducia nei cittadini.

«Non ho detto che volevo chiudere la bocca a qualcuno». «Non c'è nulla di male - avverte - di violento e di antidemocratico a fare questo invito. Il mio è soltanto un invito alla prudenza, parlo in termini di buon senso e non certo di affermazioni autoritarie. C'è differenza tra fare un titolo a tutta pagina o farlo nelle pagine economiche. Bisogna soltanto evitare di fare cifre e previsioni che poi vengono amplificate dai media e contribuiscono ad aumentare la sfiducia nei cittadini. Io non ho detto che voglio chiudere la bocca agli enti e agli organismi economici nazionali e internazionali. O forse l'ho detto, perché certe volte uso un linguaggio non corretto politicamente, ma non c'era assolutamente nulla di violento o meno che liberale. Il mio vuole essere semplicemente un invito alla maggiore prudenza e attenzione. Chiedo di fare cifre e dati sulla crisi con una minore frequenza».

«Non ho mai detto di non dare pubblicità ai giornali dell'opposizione». «Non penso affatto che il mio invito agli imprenditori a non dare pubblicità ai giornali che diffondono pessimismo c'entri qualcosa con il conflitto d'interesse» ha detto Berlusconi - Non ho mai detto di non dare pubblicità ai giornali dell'opposizione, ho detto solo agli imprenditori di non darla contro il loro interesse, e questo credo sia ragionevole. Quello che chiedo è di non essere diffusori di dati che dovrebbero essere forniti con molta minore frequenza, anche perchè le notizie si possono sparare in prima pagina o farlo in modo oggettivo e nelle pagine economiche. Insomma i giornali dovrebbero avere la consapevolezza che possono essere un fattore che può influenzare la diminuzione dei consumi». Il premier ha anche detto di aver invitato gli imprenditori non solo a non ridurre la promozione pubblicitaria, ma anzi ad aumentarla.

«La crisi deriva soprattutto da fattori psicologici». Il premier, dopo aver ricordato gli interventi del governo in favore delle banche e a sostegno delle imprese per superare la crisi, ha detto che il peggio è ormai alle spalle, in quanto le ragioni che hanno scatenato la crisi «oggi sono finite. Oggi non ci sono motivi del permanere della crisi che derivano da realtà che non possono essere cambiate». Il suo giudizio infatti rimane quello secondo cui la crisi «deriva preminentemente da fattori psicologici che portano ad una contrazione dei consumi e della produzione. Un circolo vizioso che si perpetua per la paura della crisi che è alimentata da dichiarazioni che vengono dai governi, dall'opposizione e da tutti gli organismi internazionali e nazionali che continuano a dare numeri sul deficit o su altro amplificando la sfiducia».

«Mai prevista una manovra correttiva di fine anno». «Non abbiamo mai parlato o previsto una manovra di questo tipo»: così Berlusconi ha risposto alla domanda sull' ipotesi di una manovra correttiva a fine anno. «Da quando siamo al governo abbiamo imboccato una linea ben precisa, che è quella di non aumentare la pressione fiscale - ha detto il premier - Anche in questo decreto legge per la Finanziaria del 2010 noi siamo intervenuti soltanto con dei tagli agli sprechi e con minori spese. La cosa fondamentale è che si è deciso di stare vicino alle persone».

Vita (Pd): intervenga l'autorità sull'attacco ai media. «Il silenzio delle autorità competenti sulle incredibili e incresciose uscite del presidente del Consiglio contro la libertà di informazione e la stessa libertà di mercato è ormai assordante - sostiene il senatore del Pd Vincenzo Vita - Non è più differibile un intervento volto a frenare uno scivolamento volgarmente autoritario. Non mancherà una tempestiva iniziativa parlamentare».

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