martedì 29 settembre 2009

Pd, scontro sulla "gestione collegiale"


E' di nuovo scontro aperto ai vertici del Pd. Stavolta, a provocare polemiche, sono le parole di Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, che di fatto delegittimano l'attuale segretario del Pd: visto che i due terzi del partito sono a favore dello stesso Bersani - questo il succo della sua dichiarazione - è necessaria una "gestione collegiale".

Una presa di posizione che decisamente irrita Franceschini. Il quale sconvoca la segreteria prevista per domani. E telefona sia a Bersani che a Massimo D'Alema, per ricordare che il segretario - come prevede lo statuto - sarà eletto con le primarie del 25 ottobre. E per far notare che una gestione "condivisa" c'è già: da quando è stato indetto il congresso, infatti, a ogni riunione di segreteria partecipano anche Bersani e Ignazio Marino o in loro assenza, i coordinatori delle rispettive mozioni. Questo - viene spiegato - proprio per garantire la massima condivisione possibile.

Qualche ora dopo, giunge la risposta di Bersani: "Sgombriamo il campo da ogni equivoco più o meno interessato. Franceschini, come è ovvio e come è giusto, è a pieno titolo il segretario del Pd così come prevede lo statuto, e ha la nostra piena collaborazione come è stato fin qui". Poco prima, anche Ignazio Marino aveva chiesto di sconfessare la posizione del suo coordinatore. E poco dopo, parla anche D'Alema: "Non è in discussione il ruolo di Franceschini - dichiara - ma bisogna guardare con rispetto all'esito dei congressi". E il congresso, con tutta probabilità, indicherà come segretario il suo candidato: Bersani, appunto.

(29 settembre 2009)

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