mercoledì 24 febbraio 2010

J. S. BACH - CANONE DI PACHELBEL

6 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Non conoscevo questo pezzo, per il quale ti ringrazio.
Ringrazio anche Bach, ovviamente...
Scherzi a parte, è... straordinario.
Il MODO in cui i bassi stanno sullo sfondo, come se tessessero delle sottilissime tele di ragno.
I violini che sembra quasi che riescano ad avvolgere l'aria....
In certi momenti fanno sfigurare perfino Vivaldi.
Sto ascoltando questo brano e ho la pelle d'oca.
P.s.: tutto bene col libro? Fammi sapere, Luigi!
Un salutone.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Grazie Riccardo, l'accostamento di Vivaldi a Bach è un po' ardito, ma convengo che la sinfonia al S. Sepolcro di Vivali richiama molto l'atmosfera cupa del canone.
Sì, il libro è uscito, lo puoi ordinare se ti va in libreria o direttamente alla casa editrice, il link è sotto l'intestazione del mio blog.

riccardo uccheddu ha detto...

Intendevo solo dire che a me piacciono molto i violini di Vivaldi e che non pensavo (anche se un po' conosco Bach) che la musica di Johann Sebastian fosse, quanto ai violini, così bella.
Devi scusarmi, la mia cultura in fatto di musica classica è piuttosto frammentaria.
Presto vado dalla mia libraria e scateno il mio uncino acchiappalibri. Garantito.

Francy274 ha detto...

Mi correggo.. è questa la musica adatta a questa giornata.. stupenda! Da quanto tempo dovevo ascoltarla, su queste splendide note vi cantò una bellissima canzone Demis Roussos.. superbo Bach!!! Grazie!
Finisce fra le mie "perle" naturalmente :))

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Bello il tuo entusiamo, del quale ti sono grato, ma il canone è di Pachelbel, Bach ne ha solo dato una sua versione.
"Nella musica classica, un canone è una composizione contrappuntistica che unisce ad una melodia una o più imitazioni, che le si sovrappongono progressivamente. La voce che inizia la melodia viene definita antecedente o dux mentre quella o quelle che seguono vanno sotto il nome di conseguenti o comites. Per estensione è chiamata canone anche una qualunque sezione di un brano musicale che segua il principio costruttivo sopra esposto."

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Riccardo. Regola n. 1: non c'è niente di cui scusarsi. Regola n.2: non scusarsi mai: Regola n. 3: eccetto i comportamenti scorrretti.
Dunque, Antonio Vivaldi (1678-1741) è contemporaneo di J.S. Bach (1685-1750), il quale "Bach operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, Pachelbel e Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi), dei quali trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante. La sua opera costituì la summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati, ed, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come Telemann o Händel, nell'immediato ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico."(Wikipedia).
Della serie: non si finisce mai di imparare. Avevi sostanzialmente ragione. Ma la mia osservazione non era sostanzialmente scorretta.