giovedì 25 febbraio 2010

Processo Mills, la Cassazione


"Condanna annullata, il reato è prescritto"

"Il reato di corruzione in atti giudiziari a carico dell'avvocato Mills è prescritto. la decisione della Corte di Cassazione arriva dopo circa quattro ore di camera di consiglio e dopo che lo stesso procuratore generale aveva chiesto appunto la prescrizione. Il reato, in sostanza è stato consumato (tanto che la stessa corte ha condannato Mills a risarcire alla presidenza del Consiglio 250mila euro per il danno di immagine) ma la condanna non può essere comminata. L'avvocato inglese era stato condannato a 4 anni dal tribunale di Milano in un processo in cui è stata stralciata la poisizione di Silvio Berlusconi che, secondo l'accusa avrebbe corrotto il legale inglese per fargli dire il falso.

"Le Sezioni Unite della Cassazione hanno annullato senza rinvio per estinzione del reato la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione per l' avvocato David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari, fatte salve le stauizioni civili a favore della Presidenza del Consiglio, così come stabilito dalla Corte di Appello di Milano il 27 ottobre 2009". Questo il dispositivo della sentenza letto in aula dal presidente Torquato Gemelli. In pratica vengono accolte le richieste del Pg Gianfranco Ciani, "Non vi sono i presupposti per il proscioglimento nel merito di David Mills", aveva detto nella sua arringa. In pratica, si confermerebbe, secondo il pg, la responsabilità dell'avvocato inglese nel reato di corruzione in atti giudiziari che sarebbe, però, prescritto.

L'estinzione del reato ci sarebbe perché l'atto di corruzione va fatto risalire non al febbraio 2000 ma al novembre 1999. Da allora andrebbe conteggiato il periodo di dieci anni, dopo il quale il reato va in prescrizione. Il termine, perciò, sarebbe già scaduto. "Non sembra essere in dubbio - ha spiegato il procuratore - che il reato corruttivo è avvenuto con la comunicazione da parte di emissari di Bernasconi nei confronti di Mills della disponibilità della somma". Quella comunicazione, ha precisato Ciani, avvenne l'11 novembre 1999. La sentenza di appello, invece, aveva individuato come momento dell'atto corruttivo il febbraio 2000, quando circa 600mila euro in titoli furono effettivamente versati sul conto di Mills per il tramite del finanziere Bernasconi.

Dal processo è stata stralciata, per effetto del lodo Alfano, la posizione del premier: il procedimento nei suoi confronti è ripreso dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge che prevedeva uno 'scudo' dai processi penali per le quattro più alte cariche dello Stato, e la prossima udienza è prevista per sabato prossimo. La sentenza odierna della Cassazione non potrà che avere conseguenze sul processo che riprenderà tra due giorni a Milano a carico di Berlusconi.

"Tuttavia il processo di Berlusconi - fanno notare fonti della difesa di Mills - è stato sospeso per un anno, quindi per lui, la prescrizione maturerebbe il prossimo novembre, se venisse accolta la tesi sostenuta dalla procura della Suprema Corte". In pratica, il processo a Berlusconi potrebbe andare avanti per un altro anno ma difficilmente eviterà di finire in prescrizione.

(25 febbraio 2010)

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