mercoledì 30 giugno 2010

Alla Camera il 29 luglio, Fini: "Irragionevole" Bersani: "Daremo battaglia contro arroganza"


Il disegno di legge sulle intercettazioni arriverà in aula alla Camera il prossimo 29 luglio, dopo l'esame della manovra economica. Lo ha deciso la conferenza dei capogruppo di Montecitorio, con il parere contrario delle opposizioni. E a quanto pare anche del presidente di Montecitorio: dopo la riunione, Gianfranco Fini avrebbe detto che calendarizzare a fine luglio di ddl "è irragionevole", visto che il voto finale è probabile che finisca comunque a settembre, considerato che alla Camera probabilmente ci saranno modifiche. Per la terza carica dello Stato mettere in calendario quel testo a fine luglio "è solo un puntiglio". La coalizione di governo ritiene invece che questa calendarizzazione permetta di approvare il testo prima della pausa estiva, e da Bossi arriva l'ok ad un'approvazione rapida. Intanto Antonio Di Pietro annuncia una mozione congiunta di tutte le opposizioni per chiedere di accantonare il ddl.

Approvazione entro l'estate, insorge l'opposizione. "Un ulteriore gesto di arroganza che sfida la coscienza civile di questo paese", dice il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Saranno giornate molto calde nelle quali combatteremo con tutto l'impegno e nelle quali chiediamo gesti di coerenza a chi nella maggioranza ha sollevato fondate obiezioni a norme che vanno contro la legalità e le liberta". Anche secondo Massimo D'Alema "è sbagliato accelerare: le forzature in una materia come questa sono dannose". Dall'Udc Michele Vietti lancia un appello al Pdl: "Farne una questione di puntiglio significa far spegnere la voglia di dialogare anche in chi quella voglia ha sempre dimostrato di averla".

Di Pietro: "Mozione unitaria delle opposizioni". Lascia l'aula della Commissione giustizia, dove si è svolta l'audizione del procuratore antimafia Pietro Grasso, Antonio Di Pietro ha annunciato una mozione congiunta dei tre capigruppo dell'opposizione "per chiedere di accantonare il ddl intercettazioni e rivederlo integralmente". Secondo Di Pietro, infatti, "Grasso lo ha demolito completamente. Così com'è - tuona il leader Idv - questo ddl è criminogeno". L'Italia dei Valori, dice Di Pietro, è pronta al referendum.

Il Pdl respinge le accuse e attacca Fini. "Nessuna prova di forza ed è assolutamente improprio parlare di forzature", sostiene il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. "Quel testo - aggiunge - è stato 14 mesi alla Camera, poi parecchi mesi al senato e ora torna in terza lettura e in commissione si stanno facendo pure le audizioni. Andare a chiuderne l'esame entro la prima settimana di agosto è nell'ordine delle cose".

E a proposito della presa di posizione di Fini arriva anche un durissimo attacco del vicepagruppo Osvaldo Napoli, secondo il quale il presidente della Camera con il suo atteggiamento "di lotta e di governo degrada il ruolo istituzionale che ricopre".

Bossi: "Ok all'approvazione entro l'estate". La Lega è d'accordo con chi vuole chiudere prima della pausa delle camere il ddl intercettazioni. Interpellato a Montecitorio, Umberto Bossi si limita a dire: "Per la lega va bene chiudere prima dell'estate".

Le proteste di Fnsi e Anm. Intanto la Fnsi, al di là dela manifestazione di domani a Roma conferma lo sciopero dell'informazione per il 9 luglio prossimo. Secondo il segretario Franco Siddi quella della maggioranza è un "atto di forza" contro la libertà di stampa. Il presidente dell'Anm Luca Palamara boccia senza appello il ddl sulle intercettazioni e, al termine dell'audizione in Commissione giustizia alla Camera, sottolinea che questo testo "è inemendabile" e che "mette in ginocchio l'attività investigativa e la lotta alla criminalità".

(30 giugno 2010)

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