giovedì 31 marzo 2011

Inammissibili gli emendamenti sui talk Masi indica Petruni alla direzione del Tg2


Stop agli emendamenti di Pdl e Lega che avrebbero equiparato le trasmissioni di approfondimento Rai alle tribune politiche, bloccando di fatto i talk-show Rai durante la campagna elettorale per le prossime amministrative. Il presidente della Commissione di vigilanza, Sergio Zavoli, ha dichiarato "inammissibili" le modifiche in tal senso proposte dai rappresentanti della maggioranza. Si tratta di tre emendamenti e due commi di altri due che prevedono di inserire spazi di comunicazione politica nei programmi di approfondimento.

Zavoli ha sottolineato che una equiparazione tra le regole della comunicazione politica e quelle dei programmi di informazione avrebbe "effetti impropri con una pesante incidenza sull'autonomia editoriale, gestionale e operativa dell'azienda". Il presidente cita la legge 28 del 2000 sulla par condicio e anche la sentenza della Corte Costituzionale del 2002, entrambe sulla separazione tra comunicazione politica e informazione.

Dopo la pronuncia di Zavoli, la seduta è stata sospesa su richiesta del Pdl. "La dichiarazione di inammissibilità ci coglie di sorpresa. Non abbiamo intenzione di fare ostruzionismo, ma l'inammissibilità è riecheggiata già due volte negli ultimi tempi, per il regolamento e per l'atto di indirizzo, e non vorremmo che divenisse uno strumento abusato e che tutto ciò che fa la maggioranza non va mai bene", ha detto il capogruppo del Pdl in commissione di vigilanza Rai, Alessio Butti, chiedendo di interrompere la seduta per riunire la maggioranza.

A mobilitarsi contro l'eventuale stop ai talk show si è detta oggi anche la Cgil. "Se le norme non saranno ritirate o dichiarate inammissibili è giusto fin d'ora programmare, come organizzò la Fnsi la volta precedente, una grande manifestazione di fronte a via Teulada", afferma in una nota il segretario confederale
Fulvio Fammoni, il quale ricordando le rilevazioni per febbraio dell'Agcom relative ai tempo di antenna dei soggetti politici istituzionali nei Tg Rai di tutte le edizioni, rimarca come "l'insistenza per imporre emendamenti palesemente illegittimi per bloccare i talk show ha un motivo evidente: il ruolo preponderante del governo nei Tg".

E sulla vicenda degli equilibri è intervenuta l'Agcom: Un vero e proprio "ordine a Tg1, Tg4 e a Studio
Aperto di riequilibrio immediato tra tempo dedicato alla maggioranza e all'opposizione, evitando altresì la sproporzione della presenza del Governo, specie in relazione alla campagna elettorale d'imminente inizio": lo ha deciso oggi a maggioranza il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, che ha affrontato alcune questioni in materia di pluralismo televisivo. Tra queste anche l'intimazione a Report di assicurare il diritto di replica al ministro dell'Economia
Giulio Tremonti, a conclusione dell'istruttoria avviata nei confronti della trasmissione del programma di Milena Gabanelli del 24 ottobre 2010 in base a un esposto dello stesso ministro. Il Consiglio dell'Agcom "ha ribadito che deve essere assicurato il diritto di replica, già sollecitato in relazione a una precedente puntata per la quale era stato assunto dalla Rai un impegno che non è stato soddisfatto".

Intanto domani il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini dovrà affrontare un'importante tornata di nomine, tra le quali spicca in particolare la successione di Mario Orfeo alla direzione del Tg2. La scelta cadrà molto probabilmente su
Susanna Petruni. La nomina della giornalista del Tg1 è stata proposta infatti dal direttore generale Mauro Masi al cda. Masi avrebbe anche indicato Gennaro Sangiuliano vicario al Tg1 con una serie di vicedirettori: Fabio Massimo Rocchi, Filippo Gaudenzi, Fabrizio Ferragni, Claudio Fico. Come vicedirettore della testata diretta da Augusto Minzolini arriverebbe da Sky anche Franco Ferraro. Orfeo ha lasciato la direzione del Tg2 la settimana scorsa in seguito alla nomina a direttore del quotidiano romano Il Messaggero.

Anche il presidente della Rai, Paolo Garimberti, avrebbe espresso le sue perplessità sulla vicenda: "Per la successione alla direzione del Tg2 ho auspicato una soluzione ampiamente condivisa come quella che aveva portato alla scelta di Mario Orfeo. Un metodo che ha dato i suoi frutti e che dovrebbe sempre caratterizzare le decisioni del Servizio Pubblico. Non mi pare che la soluzione individuata vada in questa direzione e anzi mi sembra che anche le altre proposte siano destinate a spaccare il Consiglio. Proprio per evitare questo, mi auguro che possa esserci una ulteriore, necessaria riflessione". "Ricordo anche che - l'ho già detto a inizio mandato - sono contrario in linea di principio e non certo per questioni personali ad assunzioni di vicedirettori dall'esterno. Sono convinto che in Rai vi siano molte professionalità in grado di ricoprire, nello specifico, il ruolo di vicedirettore del Tg1", avrebbe concluso il presidente parlando ai suoi collaboratori.

Le indiscrezioni sulle scelte del direttore generale sono state accolte con una dura presa di posizione dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. "Con proposta del direttore generale Masi - denuncia in una nota il segretario Carlo Verna - sarebbe pronto un vergognoso blitz spartitorio in Rai in maniera tale che tutti coloro che fanno parte della maggioranza consigliare escano vincitori". "Tra le proposte che riguarderebbero pure la direzione del Tg2 - prosegue Verna - c'è anche la più volte tentata e contestata assunzione dall'esterno. In questo caso l'ex candidato alla direzione di Rainews, diventerebbe uno dei vice di Minzolini con chiamata diretta. E' l'ora di dire basta" e "lo faremo anche manifestando pubblicamente".

Davanti all'eventualità di un'ascesa della berlusconiana Petruni alla direzione del Tg2 protesta anche il Pd. "Qualora le indiscrezioni fossero confermate, saremmo di fronte a un fatto gravissimo. La nomina di Orfeo fu condivisa da tutti e ha garantito equilibrio alla testata, cosa che purtroppo non si può dire del Tg1", lamenta
Matteo Orfini, della segreteria Pd, responsabile Cultura e informazione.

E sulla vicenda è intervenuta anche l'assemblea dei giornalisti del Tg2 : La redazione chiede "la nomina di un direttore di alto profilo e ne auspica con forza la scelta unanime all'interno del Cda, offrendo in questo modo garanzia di pluralismo. La redazione chiede una direzione che conservi e consolidi la credibilità della testata, continuando ad offrire un'informazione libera, completa e pluralista al servizio dei telespettatori".

(30 marzo 2011)

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