giovedì 30 giugno 2011

La7 interrompe trattativa con Santoro “Prova di un colossale conflitto d’interesse”

”Siamo di fronte ad una nuova, eloquente e inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse”. Michele Santoro non ha dubbi sulle motivazioni che hanno spinto La7 a interrompere con lui le trattative. “Un accordo praticamente concluso – prosegue il giornalista -, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta”.

”Improvvisamente – prosegue Santoro – ci sono stati posti gli stessi problemi legali che la Rai pone a
Milena Gabanelli e norme contrattuali che noi consideriamo lesive della libertà degli autori e dei giornalisti. Per non tradire le attese del pubblico, ci siamo impegnati a farci carico delle eventuali conseguenze legali delle nostre trasmissioni, ad autoprodurle e a procedere per gradi, senza un contratto quadro, con una prima serie di undici puntate. In questo modo, sia noi che l’editore, avremmo potuto liberamente valutare l’opportunità di continuare la collaborazione”.

“Ricordiamo a tutti – aggiunge il giornalista – che il dottor Stella, amministratore delegato di Ti media aveva pubblicamente dichiarato che non c’erano divergenze economiche e che La7 non aveva nessun problema a mettere in onda un programma come
Annozero. Un programma che, tra infinite difficoltà e attacchi di ogni tipo, è sempre stato realizzato in completa autonomia. Perchè hanno cambiato idea? Chi ha interesse ad impedire che si formi nel nostro Paese un terzo polo televisivo che rompa la logica del duopolio?” “Per tornare a crescere – conclude Santoro – l’Italia deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato. Sulla scia del successo di Tuttiinpiedi, con l’aiuto fondamentale del pubblico, dimostreremo presto che un Paese semilibero non ci basta. Tutto cambia”.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Michele Santoro è uno che non si arrende, lo rivedremo sicuramente nel web. Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto. Il titolo Ti media in borsa, già in ribasso dell'1,50% è calato di un ulteriore 5% circa. Quisquile, pinzellacchere diceva Totò, vuoi mettere aver fatto abortire il terzo polo televisivo ancora una volta!