sabato 30 luglio 2011

È morto improvvisamente oggi Giuseppe D’Avanzo, giornalista e scrittore. Nato a Napoli nel 1953, laureato in filosofia, dopo aver lavorato al Corriere della Sera, nel 2000 è approdato a La Repubblica, diventandone una delle firme di spicco.

Ha curato, con il giornalista Carlo Bonini, i principali scoop investigativi nei quali la cronaca nera si è incrociata con la politica, soprattutto estera e militare: dal Nigergate al rapimento di Abu Omar, fino alle 10 domande rivolte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scaturite dalle rivelazioni della redazione di Napoli di Repubblica sulla partecipazione del premier alla festa di compleanno di Casoria.

Con il cronista Attilio Bolzoni, esperto di mafia, ha pubblicato "Il Capo dei Capi". Vita e carriera criminale di Totò Riinà (Rizzoli, 2007, decima edizione), da cui è stata tratta un’omonima miniserie tv trasmessa da Canale 5.

Partecipa al lutto anche il mondo della politica. «La sua morte improvvisa e imprevedibile mi addolora profondamente - ha dichiarato Walter Veltroni - era un giornalista coraggioso e impegnato, da sempre era in prima fila nella denuncia dei mali del nostro Paese, che fossero l`arretratezza sociale, l`illegalità legata alle mafie, i rischi di deviazioni negli apparati statali, l`infiltrazione di corruzione e affarismi nella cosa pubblica e nella politica. Di Peppe D'Avanzo - conclude l'ex segretario del Pd - ricordo la passione e il calore, l`irruenza e insieme lo scrupolo fino al dettaglio più piccolo delle sue inchieste». Altrettanto commosso è l'addio di Renata Polverini: «L'improvvisa scomparsa di Giuseppe D'Avanzo lascia un grande vuoto nel giornalismo italiano - sottolinea la governatrice del Lazio - l'informazione e il Paese perdono un professionista attento e scrupoloso».

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